giovedì, settembre 29, 2005

microIntervista a SERGIO ALGOZZINO







- Cosa é il fumetto per te e come ci sei arrivato?

Uno straordinario mezzo d'espressione. Che poi ci sia o no la tecnica poco importa, il fine, a volte dimenticato, è sempre e solo quello di raccontare, basta essere professionali nel farlo. Leggo e faccio fumetti da sempre, non ho scampo...

- A quale progetto/i stai lavorando?

Principalmente lavoro con la Red Whale, su Monster Allergy ed altri due o tre progetti, come colorista, illustratore o supervisore; Guillaume Bianco, disegnatore e sceneggiatore francese, mi ha affidato delle bellissime strip e una storiella grottesca: ogni due numeri pubblico una strip di Spider Gek sulle pagine dell'Uomo Ragno italiano, affiancato ai testi da Manlio Mattaliano e da Cecilia Giumento ai colori, disegno le copertine per Avatar e scrivo delle schede di approfondimento su alcuni artisti esclusi dal mio libro, Tutt'a un Tratto, sul sito di Komix.it.

-Quali storie preferisce raccontare/ disegnare?

Ormai credo di avere ben definito i miei gusti o nell'umoristico, con disegno grottesco, o nel noir/metropolitano, col disegno realistico. Poi c'è sempre un certo amore per il fantasy, ma per quello ci vuole la lineachiara...






- Quali autori italiani ammiri di più?

In generale, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Guido Crepax, Dino Battaglia, Sergio Toppi. Delle ultime generazioni Nicola Mari, Piero dall'Agnol, Davide Toffolo, Andrea Accardi,Alessandro Barbucci, Giuseppe Franzella, Gianni Allegra...

-Cosa pensi delle Scuole di Fumetto?

Premetto di non avere frequentato una Scuola. Penso che le scuole possano servire e non servire, ma che alla base di tutto debba starci una grandissima voglia di fare, sommata ad una certa dose di umiltà. In ogni caso, è ovvio che una scuola aiuta molto più facilmente che un percorso personale.

- Come vedi il mercato italiano oggi?

Ieri avrei risposto una cosa, oggi un altra. Dunque lo vedo un pò incostante, alla ricerca di qualcosa di non molto chiaro. L'editoria in sè non la vedo molto male, aumentano gli editori e le possibilità di lavoro, ma manca ancora una base minima di rispetto per il lavoro che fai, e per il tempo che impieghi, anche da parte di editori che potrebbero permettersi di farlo.

-Ogni autore ha un suo "sogno proibito", un desiderio, una storia da
scrivere un personaggio da creare... il tuo qual'é?

C'è Foolys, ma ci sono molte altre cose, che è meglio rimangano segrete finchè non capita un bel colpo di culo!

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